Tra i sistemi in uso capaci di potenziare il rendimento fisico per una migliore utilizzazione del patrimonio energetico disponibile ed un più favorevole rapporto tra lavoro svolto e cataboliti prodotti c’è anche l’ingestione o l’inoculazione di sostanze alcalinizzanti. In letteratura sono reperibili dati che depongono a favore dell’uso di sostanze alcalinizzanti pure come mezzo per migliorare la performance, non risultano invece lavori sugli effetti di una dieta idropinica sullo stesso fenomeno, pertanto gli A. propongono un tentativo per colmare questa lacuna. Cinque soggetti, sportivi di non alto livello (ciclisti amatoriali), sono stati controllati in due prove triangolari al cicloergometro: la seconda prova, identica come carico alla prima, è stata fatta dopo tre giorni di assunzione regolare di un’acqua minerale alcalino-terrosa (acqua Uliveto). I parametri controllati nelle due prove sono stati: F.C., consumo di 02, produzione di C02, soglia anaerobica (met. ind.), quantità di lavoro massima sopportata e al termine dei test la lattacidemia. I risultati ottenuti pur non avendo un carattere di significatività statistica depongono per un miglioramento delle capacità di performance dei soggetti esaminati.

Istituto di Medicina dello Sport – Roma Dir. Prof. A. Venerando – 1983