Il consumo di acque minerali come bevanda è enormemente aumentato in questi ultimi anni. Il fenomeno è da attribuire non solo alle migliori qualità organolettiche di queste acque rispetto a quelle che arrivano nelle nostre case attraverso gli acquedotti, ma anchq all’aspettattiva di ottenere speciali benefici in relazione alle proprietà terapeutiche da esse vantate. Com’è noto, con il termine “minerale” si definiscono tutte quelle acque sorgive che, per il tipo e la quantità di sostante in esse disciolte, possiedono speciali proprietà terapeutiche. In particolare esse sono classificate come minerali quando l’entità delle sostanze presenti in soluzione (residuo fisso) è superiore a 1000 mg/L, medio minerali quando la quantità delle sostanze disciolte è compresa tra 200 e 1000 mg/L e oligominerali quando il residuo fisso è inferiore a 200 mg/L. Queste ultime sono quelle più largamente utilizzate a scopo alimentare. Le acque oligominerali sono state oggetto di numerosi studi diretti a definirne la composizione e a chiarirne il ruolo dei vari minerali in esse disciolti, ivi compreso il meccanismo alla base della loro attività. Questo lavoro si propone di mettere a fuoco i benefici per l’apparato tegumentario deriventi da un adeguato apporto idrominerale alla luce di quanto noto in letteratura e sulla base di dati sperimentali ottenuti con l’impiego di un’acqua oligominerale.

 

Dipartimento di Medicina Clinica e Scienze Immunologiche, Sezione di Scienze Dermatologiche – Prof. L. Andreassi – 2004