L’indicazione all’impiego dell’acqua minerale di Uliveto nelle malattie gastro-duodenali, associate o meno ad ipersecrezione acida, è tuttora basata su considerazioni empiriche che derivano dall’ampia esperienza accumulata in diversi anni sulla efficacia terapeutica nei pazienti trattati, piuttosto che su presupposti clinico-sperimentali scientificamente validi. Infatti sono disponibili in letteratura solo dati frammentari sull’influenza di quest’acqua sul pH gastrico, ma fino ad ora non è stato fatto uno studio su casistiche sufficientemente ampie, chiaramente differenziate in base al comportamento funzionale dello stomaco, considerando altri parametri quali la gastrinemia, l’eventuale “rebound” secretorio acido, la motilità gastrica, le variazioni pressorie endoluminali e lo svuotamento gastrico. Pertanto allo scopo di meglio conoscere gli effetti che la somministrazione di tale acqua minerale (Uliveto) potrebbe avere sulla funzionalità gastrica è stato effettuato uno studio sulla secrezione endocrina (gastrina) ed esocrina (HCI) dello stomaco e sulla attività motoria gastrica, misurata mediante tecnica elettromanometrica e determinazione dello svuotamento con pasto marcato con radioisotopi. Lo studio del comportamento della gastrinemia è giustificato dalla osservazione che sostanze alcalinizzanti contenenti CaC03 e Mg (OH)2 stimolano potentemente la secrezione gastrinemica che determina un rebound acido con conseguente abbassamento del pH. L’acqua di Uliveto contiene, come sarà specificato più avanti, ioni calcio in concentrazione di g/l 0,357. Se tale calcio stimolasse la secrezione gastrinica, analogamente a quanto osservato con i farmaci sopramenzionati, si potrebbe verificare un rebound acido dopo il temporaneo effetto neutralizzante sul succo gastrico. Un effetto di questo tipo limiterebbe l’indicazione all’impiego di quest’acqua nei soggetti con ipersecrezione acida ed in particolare negli ulcerosi. D’altra parte lo studio degli effetti sulla motilità gastrica è giustificato da due ordini di motivi. In primo luogo in quasi tutti i gastro-pazienti vi è una alterazione motoria, che riveste un ruolo più o meno importante nella patogenesi della malattia e/o dei suoi sintomi per cui, per un corretto uso terapeutico di tale acqua, occorre conoscere l’eventuali variazioni indotte sulla attività motoria dalla sua somministrazione. In secondo luogo la possibile azione alcalinizzante esercitata da tali acque e la loro ricchezza in ioni calcio fanno ipotizzare una azione stimolante sulla attività motoria gastrica. Infatti gli alcalinizzanti determinano un aumento della motilità gastrica in condizioni di ipercloridria, mentre i calcio ioni sono direttamente implicati nella induzione della fase di contrazione delle cellule muscolari lisce.
Clinica Medica Università di Bologna Dir. Prof. Labò – 1980