L’esercizio fisico prolungato induce una complessa serie di mutamenti nel bilancio idroelettrolitico dell’organismo e nella funzionalità muscolare, attraverso molteplici meccanismi. Durante l’esercizio fisico il volume plasmatico diminuisce sensibilmente a causa di uno spostamento di acqua all’interno delle cellule muscolari e a causa della sudorazione che, oltre ud essere un meccanismo di dispersione del calore, determina una perdita di acqua e di elettroliti. Gli elettroliti più rappresentati nel sudore sono il sodio e il cloro: essi hanno una concentrazione pari a circa 1/3 di quella plasmatica. Quindi col sudore viene eliminata acqua in proporzione maggiore rispetto agli elettroliti. Contemporaneamente, a causa di vari meccanismi fra cui il più importante è la diminuzione del volume plasmatico, si determina un incremento della produzione di renina, a cui segue la liberazione da parte del corticosurrene di aldosterone che provoca un aumento della ritenzione di sodio e quindi della sua concentrazione plasmatica. Anche la concentrazione plasmatica del potassio aumenta, sia per spostamento dal compartimento intracellulare verso quello extracellulare, sia come conseguenza dell’acidosi metabolica indotta dall’accumulo di acido lattico, sia in seguito ad influenze endocrine (liberazione di catecolamine, etc.) In realtà, poiché la perdita di acqua è maggiore rispetto a quella degli elettroliti le quantità totali di sodio, e in grado minore di potassio, sono diminuire, anche se le concentrazioni plasmatiche appaiono aumentate. Al fine di normalizzare tale assetto idroelettrolitico è utile che vengano somministrate soluzioni ipotoniche contenenti prevalentemente sodio e cloro. L’acidosi metabolica indotta dall’esercizio fisico renderà poi opportuno un apporto di soluzioni atte a ristabilire l’equilibrio acido-base. La presenza in tali soluzioni di carboidrati semplici può, secondo alcuni Autori, determinare anche un lieve aumento della performance muscolare; tuttavia, l’aumento di osmolalità che tale aggiunta comporta determina un notevole rallentamento nello svuotamento gastrico, con conseguente minore tolleranza da parte dell’atleta e limitazione della quantità che può essere assunta. L’acqua di Uliveto sembra possedere molte caratteristiche che la rendono idonea a ripristinare il normale assetto idroelettrolitico; è ricca di ioni sodio e cldro; è molto ricca di ioni bicarbonato, possedendo così una azione tamponante nei confronti dell’acidosi metabolica; pur essendo ricca di sali (appartiene alle acque minerali bicarbonato-alcalino-terrose) è ipotonica rispetto al plasma.

Università degli Studi di Pisa – U.O. di Gastroenterlogia Dir. Prof. G. Maltinti – 1990